"No hay igualdad social posible,
sin igualdad de cultura."

José Martì


30 maggio 2010

Tragedia sfiorata alla Global Business


Si è rischiato un incidente che poteva rivelarsi gravissimo ieri mattina davanti agli stabilimenti della Global Business, azienda che si occupava di montaggio ruote e che da un mese ha chiuso i battenti.
Tre camion giunti negli stabilimenti di via della Libertà per prelevare delle ruote di Pininfarina e Lamborghini sono infatti stati bloccati dai lavoratori, che presidiano i cancelli dell’azienda, come già successo in altre occasioni.
“Uno degli autisti però ha forzato il blocco, rischiando di investire alcuni operai che si sono tuttavia spostati in tempo”, racconta Marinella Baltera della FIOM-CGIL.
In seguito all’intervento dei sindacati e dell’assessore grugliaschese al lavoro Anna Maria Cuntrò l’azienda ha quindi accettato di cessare le operazioni di svuotamento dei capannoni fino al prossimo incontro con le parti sociali, che avverrà martedì in municipio, davanti alla Cuntrò e all’assessore provinciale Carlo Chiama.

Sempre la Cuntrò, intanto, nel consiglio comunale di mercoledì ha spiegato che “la Regione non vuole aprire un tavolo istituzionale per risolvere la crisi della Global Business”. Da quando la società ha cessato l’attività sono rimasti a casa 40 operai, di fronte all’assemblea cittadina, hanno chiesto nuovamente di poter tornare a lavorare.
La società che fa capo alla famiglia Grosso si è detta disponibile a trovare una soluzione per ricollocare una parte di loro e per garantire corsi di formazione agli altri, ma il sindacato chiede maggiori garanzie. I lavoratori hanno istituito da fine aprile un presidio permanente per evitare che i capannoni venissero svuotati e già in più occasioni si è giunti a momenti di tensione molto alta.
Ieri intanto il consigliere regionale della Federazione della sinistra Eleonora Artesio ha sottoposto il problema con un’interpellanza alla giunta regionale, chiedendo in tempi brevi la costituzione di un tavolo per facilitare la composizione della vertenza in corso.

da "Luna Nuova", del 28 maggio 2010

13 maggio 2010

I lavoratori Global Business bloccano i camion nell'azienda


Nuovo intervento dei carabinieri ieri al presidio che gli operai della Global Business stanno portando avanti ai cancelli dello stabilimento di via della Libertà. I lavoratori nel primo pomeriggio di ieri hanno bloccato alcuni camion che erano entrati per portare via ruote e macchinari, impedendo loro l’uscita. Vista l’opposizione dei lavoratori sono state chiamate le forze dell’ordine.
I lavoratori hanno registrato una piccola vittoria, visto che si è preferito non far uscire i camion per evitare incidenti. Il tutto mentre all’Unione industriale i sindacati e i vertici aziendali cercavano di trovare una soluzione per i 40 operai rimasti senza lavoro dopo la chiusura dell’azienda.
“La riunione si è conclusa in modo interlocutorio - spiega Marinella Baltera della FIOM - L’azienda ha confermato la volontà di chiudere, ma abbiamo chiesto che i lavoratori vengano pagati duranti i 75 giorni di trattative tra la Global Business e sindacati prima della chiusura definitiva. Non importa se con regolare stipendio o tramite cassa integrazione, non possono rimanere senza un reddito senza un reddito così a lungo, visto che dopo inizieranno anche le procedure per la mobilità”.


da "Luna Nuova", dell'11 maggio 2010

Pasticcio alla Global Business, ora si delocalizza in casa



Sono ancora lì, davanti allo stabilimento. Sono ormai due settimane che i lavoratori della Global Business di Grugliasco non lasciano i cancelli della fabbrica. Ci sono rimasti persino il Primo Maggio. E domani saranno a Torino, alla sede dell’Unione industriale, mentre ci sarà il primo incontro per discutere la procedura di cessata attività avanzata dall’azienda.
Ma anche in quel caso qualcuno rimarrà a presidiare, il timore è che i proprietari vogliano portare via i macchinari: un tentativo c’è stato a inizio settimana e da allora gli operi sono vigili. La Global Business, che occupa 48 dipendenti, produce ruote e lavora in gran parte su commesse della FIAT, nei giorni scorsi ha annunciato la volontà di chiudere, sostenendo che con gli attuali volumi di mercato non riesce a sopravvivere.

Ma gli operai e il sindacato non ci credono: l’impressione, e il timore, dei lavoratori è che in realtà la stessa produzione sia trasferita ad un’altra azienda della stessa proprietà, che però utilizza dipendenti di cooperative. E’ vicina, a Volvera a soli venti chilometri.
Marinella Baltera della FIOM non ha dubbi: “Siamo di fronte a un sistema di scatole cinesi. C’è un capogruppo, la Htl che riceve le commesse dalla FIAT, le smista alla Global Business che però non possiede né lo stabilimento né i macchinari che appartengono alla Fastek. Sono tutte imprese della famiglia Grosso.”
Per fare chiarezza la FIOM ha presentato un esposto a Guardia di Finanza, Inps, Ispettorato, Inail. Dice Baltera: “Vogliamo capire come sia possibile reggere un sistema a incastri che ha quale ultimo atto quello di lasciare quarantotto famiglie in mezzo a una strada”. La Global Business - di proprietà della ditta B.G. Financial Srl - ha utilizzato la cassa integrazione straordinaria per crisi da febbraio e dal 27 aprile a tutti i lavoratori è stato impedito l’accesso in azienda. I lavoratori la chiamano “serrata” e sostengono che è incompatibile lo strumento della cassa con la procedura di cessazione delle attività.
Baltera spiega che “gli smontaggi dei macchinari che sono avvenuti sono stati effettuati dalla ditta Fastek che ha affittato parte dei capannoni presso la ditta Mec Trans di Volvera e lì sistemato i materiali portati via”. E aggiunge: “il 29 aprile alcuni dipendenti Global Business sono stati avviati al lavoro a Volvera dove già operavano dipendenti della ditta Gsi che è riconducibile alla stessa proprietà”.

Adesso il sindacato chiede che venga ritirata a cessazione di attività. “E’ possibile utilizzare ammortizzatori sociali, come i contratti di solidarietà, per fronteggiare il calo di commesse. Ma il lavoro c’è e i posti si possono salvare. Questo diremo domani all’azienda e questo diremo alle istituzioni. La realtà drammatica è che lo spostamento a Volvera è stato voluto solo per poter utilizzare una cooperativa e lavoratori interinali. Non si delocalizza in Cina, ma a 20 chilometri di distanza per poter ridurre diritti e salari”.

da "La Stampa", del 9 maggio 2010

Qui dentro non si entra. Tensioni alla Global Business



Un presidio per rivendicare i propri diritti, per gridare tutta la rabbia per un lavoro ormai perso. Gli operai della Global Business non si rassegnano all’idea di rimanere a casa da un giorno all’altro e dalla scorsa settimana hanno organizzato un picchetto davanti ai cancelli dell’azienda in via della Libertà. L’ordine era chiaro: impedire l’ingresso a chiunque volesse accedere al capannone. Con Valter Bianco, proprietario della Fastek Engineering assieme ai fratelli Grosso, che detengono anche la maggioranza delle quote di Global Business, si è arrivati ieri mattina quasi allo scontro. “Di qui non passa nessuno”, hanno intimato i lavoratori che si sono trovati nel giro di un’ora faccia a faccia con i carabinieri. “Questo signore è socio di chi ci ha tolto il lavoro – dice Pasquale Dibisceglia della FIOM-CGIL – Vogliono entrare per smontare i macchinari e trasferirle da un’altra parte assieme all’attività che fino alla scorsa settimana svolgevamo noi”. Di fronte al rischio di una denuncia penale, i lavoratori però si arrendono, e gli operai della Fastek possono accedere al capannone.

La Global Business deteneva l’attività di montaggio ruote per il primo equipaggiamento e occupava 48 operai. Lunedì scorso la proprietà ha annunciato la messa in liquidazione dell’azienda e la chiusura del capannone. “Chiudono a Grugliasco e si trasferiscono a Volvera”, accusano alcuni lavoratori davanti alla fabbrica. Secondo loro, in pratica, l’attività che era della Global Business sarà rilevata dalla Mectrans di Volvera, alla quale Htl, altra società del gruppo Grosso, girerà le commesse della FIAT. “E’ il solito gioco delle scatole cinesi”, denuncia Marinella Baltera della FIOM-CGIL, che parla di “Situazioni poco chiare: ci sono lavoratori in cassa integrazione mentre è iniziata una procedura di cessata attività, operai che fino alla scorsa settimana erano della Global Business oggi impiegati alla Mectrans, il trasferimento di attività e macchinari da un’azienda all’altra. Faremo partire esposti alla procura, all’ispettorato del lavoro, alla guardia di finanzia e all’Inps”.
La proprietà, però, rigetta tutte le accuse: “Non siamo in nessun modo soci all’interno della Mectrans”, dice Giuseppe Grosso. La Fastek, di cui Roberto e Giuseppe Grosso sono soci, “E’ proprietaria dei macchinari che utilizzavamo in Global Business e li ha ceduti alla Mectrans, che ha ottenuto dalla Htl, azienda che fa capo alla nostra famiglia, l’appalto per l’attività che prima svolgevamo alla Global Business e che non siamo più in grado di portare avanti. Ma noi e la Mectrans non siamo in nessun modo soci”.
E riguardo ad alcuni ex dipendenti dell’azienda grugliaschese precisa: “Si sono dimessi e ora fanno parte di un’altra società”. E dunque, non dovrebbero godere neanche della cassa integrazione.

Nelle prossime settimane proprietà, istituzioni e rappresentanti dei lavoratori si incontreranno per concertare l’eventuale utilizzo di ammortizzatori sociali per circa 40 dipendenti rimasti senza lavoro. Tra loro situazioni davvero difficili come quella di Marcelino Villalobos, peruviano da 18 anni in Italia, da 13 lavoratore alla Global Business: “Vivo con mia moglie che non lavora, e non so come fare per andare avanti”. Condizione simile per un suo connazionale, Romolo Gonzales, nel capannone di via della Libertà dal 2000: “Io vivo solo, in compenso però ho un mutuo da pagare, altrimenti rimango senza casa”. E come loro anche tanti italiani, come Giovanni Ferrante, 55enne di Settimo, oppure Maurizio Maglio, che già pensa ad azioni eclatanti: “Già me lo vedo: finiremo anche noi sul tetto”.


da "Luna Nuova", del 4 maggio 2010

3 maggio 2010

La Global Business chiude i cancelli, in 48 senza lavoro.




Riportiamo qui il volantino che i lavoratori della Global Business hanno distribuito la sera del 30 Aprile a Grugliasco, e successivamente a Torino il 1° Maggio.




A tutti i cittadini e le cittadine:

Siamo i lavoratori della ditta Global Business, assembliamo ruote, e lavoriamo per FIAT, Pininfarina e Lamborghini nello stabilimento di Grugliasco, in Via Martiri della Libertà 34. Siamo alcuni dei 48 dipendenti che la nostra Ditta sta licenziando.


Il giorno 26 Aprile era previsto un incontro all’Unione Industriale per la sottoscrizione di un accordo, con il ricorso ai Contratti di Solidarietà che avrebbero consentito, per altri due anni, di affrontare il calo di volumi di cui (come tante altre aziende) stiamo soffrendo.


Invece l’accordo sui Contratti di Solidarietà, l’azienda ci ha comunicato la chiusura dello Stabilimento!!!


Infatti la Direzione Aziendale ha avviato, in data 28 Aprile 2010, la procedura di mobilità per tutti i dipendenti a causa della cessazione di attività;


Fino a qui sembra una storia come tante altre che stiamo sentendo in questi anni, ma a noi è stata riservata un’altra sorpresa: abbiamo scoperto che la nostra Azienda negli ultimi giorni ha affittato un capannone in una ditta di Volvera, ha allestito una linea di lavorazione e durante il fine settimana ha svuotato tutti i magazzini e portato il lavoro là.


Noi lavoratori lunedì scorso abbiamo ricevuto la notizia del licenziamento e trovato la fabbrica chiusa (si, i cancelli sono chiusi e non ci hanno neanche lasciato andare a prendere i nostri effetti personali)

Ma non è finita!


Solo mercoledì scopriamo che alcuni lavoratori sono a lavorare presso il nuovo capannone.


SAREBBE QUESTO IL MODO DI “RESISTERE” DEI COSIDETTI “IMPRENDITORI”????


Abbiamo, tramite il sindacato, provveduto a inoltrare esposti e denunce alla Procura della Repubblica, all’Ispettorato del Lavoro, alla Guardia di Finanza e all’INPS, ma noi siamo costretti a presidiare giorno e notte l’Azienda per evitare che portino via i macchinari rimasti, e lo dovremo fare per tutti i 75 giorni della procedura perché stiamo lottando per salvaguardare il nostro posto di lavoro!!

Abbiamo chiesto l’intervento delle Istituzioni perché pensiamo che quello che stiamo subendo sia una ingiustizia:


VOGLIAMO LAVORARE!!


Venite a trovarci al presidio, venite a portarci la vostra solidarietà, ne abbiamo bisogno per vincere e salvaguardare il nostro lavoro.



Grugliasco, 1° maggio 2010