"No hay igualdad social posible,
sin igualdad de cultura."

José Martì


20 giugno 2010

C'è l'accordo alla Global


Ci sono voluti quasi due mesi di trattativa, ma finalmente è stato trovato l’accordo tra i lavoratori e la Global Business, per salvare 40 operai rimasti senza lavoro dopo la decisione dei vertici aziendali di cessare l’attività di montaggio ruote che svolgevano per la FIAT nei capannoni di via della Libertà.

L’accordo prevede la richiesta della cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori rimasti a casa, più un anno di cassa straordinaria. Intanto l’azienda si impegnerà a ricollocare i 18 dei suoi ex dipendenti entro il 31 dicembre 2011, riconoscendo un incentivo di 20mila euro a chi decidesse di trovarsi autonomamente una sistemazione lavorativa. Contemporaneamente verrà garantito dalla Provincia un accompagnamento formativo a tutti coloro che, al termine del prossimo anno, non avessero ancora maturato i requisiti per la pensione e si trovassero senza un’occupazione.

“Tutte le parti hanno sottoscritto l’impegno di ricollocare tutti i lavoratori, entro un anno e mezzo”, spiega l’assessore al lavoro del Comune Anna Cuntrò, la prima ad aprire un tavolo istituzionale un mese dopo l’annuncio dell’immediata chiusura da parte dell’azienda. “Abbiamo ottenuto un ottimo risultato, grazie alla responsabilità delle parti in causa, nel quale hanno giocato un ruolo decisivo l’amministrazione comunale e la Provincia”. Non però la Regione, che ha sempre rifiutato un coinvolgimento nella trattativa.
Dalla fine di aprile i lavoratori della Global Business avevano attivato un presidio permanente davanti ai cancelli della loro fabbrica per evitare che venisse costantemente svuotata dei macchinari e delle ruote, pronte per essere trasportate a Volvera nella sede della Mectrans, l’azienda che aveva rilevato l’0attività della Global Business assorbendo anche otto suoi dipendenti.

Nei giorni passati non sono mancati momenti di alta tensione, che più volte hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, ma i lavoratori sono quasi sempre riusciti a impedire a camion e furgoni l’ingresso dentro i capannoni.
E dopo tanto lottare è soddisfatta di come siano andate le cose anche Marinella Baltera della FIOM-CGIL, che ha condotto sin dall’inizio la trattativa: “E’ chiaro che la soluzione migliore sarebbe stata la prosecuzione dell’attività dell’azienda, ma, preso atto che i vertici guidati dalla famiglia Grosso non avevano nessuna intenzione di tornare sui loro passi mi pare sia stata trovata una soluzione che garantisca tutti i lavoratori.”

La famiglia Grosso, a capo della Global Business, ha sempre ribadito in sede di trattativa la volontà di dimettere l’attività: “Gli attuali volumi di produzione non ci permettono di andare avanti”, disse fin dall’inizio Giuseppe Grosso.
Contestualmente i vertici della società si sono però sempre detti disponibili a trovare una soluzione per garantire il più possibile i lavoratori. “E’ un accordo del quale siamo soddisfatti, anche se molto impegnativo per la nostra azienda. - conclude Grosso - Ci impegneremo a fondo per onorarlo”.



da “Luna Nuova”, del 18 giugno 2010

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