"No hay igualdad social posible,
sin igualdad de cultura."

José Martì


5 giugno 2010

Global Business: l'azienda tratta


Le posizioni si avvicinano, ma non è ancora stato trovato un accordo dopo il secondo incontro, avvenuto martedì tra i vertici della Global Business e i sindacati, davanti agli assessori al lavoro del Comune Anna Cuntrò e della Provincia Carlo Chiama. Le trattative, tuttavia, proseguono e non è impossibile che nel giro di un paio di settimane si possa arrivare a un’intesa.

Nell’ultima riunione Giuseppe Grosso, a capo della Global Business, pare abbia avanzato un’offerta che garantirebbe la ricollocazione a circa 10 o 15 dei 40 lavoratori rimasti a casa dopo la decisione di chiudere l’attività e mettere in liquidità l’azienda. Per chi non volesse sposare il percorso proposto ci sarebbe la possibilità di cercarsi autonomamente un altro lavoro grazie anche a un incentivo di 5mila euro. Per tutti gli altri è previsto, invece, un periodo di formazione in attesa di una futura sistemazione. Ancora troppo poco per i sindacati: “Noi vogliamo che venga garantito a tutti il lavoro, e poi 5mila euro non mi sembrano un grande incentivo” dice Marinella Baltera della FIOM-CGIL, che valuta accettabile una “buonuscita” non inferiore ai 20mila euro.

La trattativa prosegue ed è già stato fissato per mercoledì alle 17,30 il prossimo incontro alla presenza delle istituzioni. Da un lato il sindacato conta di utilizzare come arma gli esposti alla procura, all’ispettorato del lavoro, alla guardia di finanza e all’Insp per come l’azienda ha gestito questo periodo di transizione. Dall’altro non vuole però rischiare di far saltare il banco, lasciando senza nessuna copertura tutti gli operai rimasti senza lavoro.

Parallelamente alla battaglia con l’azienda condotta attorno al tavolo dai rappresentanti dei lavoratori, c’è quella che quotidianamente combattono gli operai in presidio davanti ai capannoni di via della Libertà, per evitare lo svuotamento. “Macchinari e ruote restano qui finché non verrà chiuso l’accordo” fanno sapere. Martedì pomeriggio, appena un’ora dopo la fine dell’incontro in municipio, c’è stato l’ennesimo round: i camion della Global Business pronti a entrare, i lavoratori fanno blocco, la tensione sale, e ancora una volta viene chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Intorno alla 19 i carabinieri si allontanano, lo stesso fanno i camion: ancora una volta gli operai hanno vinto la loro battaglia contro lo svuotamento del loro ex posto di lavoro.

Una disputa tutt’altro che simbolica: l’attività di montaggio ruote per primo equipaggiamento, infatti, non si è mai bloccata, ma è stata trasferita alla Mectrans di Volvera. La famiglia Grosso ha mantenuto, tramite un’altra sua società, l’appalto per Fiat, girandolo a un’azienda terza: la Mectrans appunto. Per questo respingere i camion e impedire loro di portare via le ruote è anche un modo per bloccare il lavoro nei nuovi stabilimenti. Finché reggeranno i lavoratori, i loro rappresentanti avranno un vantaggio in più al tavolo delle trattative.


da "Luna Nuova", del 4 giugno 2010

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